Mutu: 9 mesi

19 04 2010

E’ arrivata la sentenza per il caso doping a carico di Adrian Mutu.

Il giocatore rumeno è stato squalificato sino al 28.10.10 ovvero 9 mesi dopo la sospensione da parte della Federcalcio avvenuta a gennaio 2010.

1 anno era la richesta dell’accusa, 3 mesi quella della difesa.  Una sentenza “all’italiana” che permetterà però di avere a disposizione il calciatore quasi all’inizio della prossima stagione.





La matassa rumena

8 09 2009

mutu-chelsea

Sulla questione morale relativa alla Sentenza Mutu ci siamo già espressi: sentenza giusta ma risarcimento spropositato. Stop.

Sulla lettera che lo stesso Mutu ha indirizzato al Chelsea e alla Fifa con la proposta di risarcimento sotto forma di beneficienza, è inutile dare giudizi; è una faccenda personale e capiamo che la cifra in ballo sia di vitale importanza per l’avvenire del giocatore.

Sicuramente dietro la lettera del giocatore c’è Becali e il pool dei suoi avvocati. Stanno provando ad alzare un polverone mediatico per cercare una transazione con il Chelsea. Ma non sarà facile.

Ma cosa potrebbe accadere?

Ipotizziamo noi un primo scenario.

– A Dicembre diventa definitiva la sentenza e si trova una transazione intorno agli 8-9 mln di euro

– La Fiorentina cede Mutu ad una società che garantisca al giocatore uno stipendio elevato e alla società viola un buon rientro di liquidità

– La Fiorentina spende il tesoretto rimasto nelle casse per un attaccante di alto livello (Pandev?)

Il secondo scenario invece potrebbe essere quello che avevamo già indicato in un altro post: una transazione al 40-50% della cifra con un pagamento dilazionabile in 6-8 anni in modo da permettere al giocatore di guadagnare queste cifre in campionati, magari di minor prestigio, ma più remunerativi  (Russia, Emirati Arabi…).

Non resta che aspettare.

Nel frattempo sinceramente non ci interessano iniziative da paladini.

E’ giusto che il giocatore risolva da solo questa problematica, magari con l’aiuto della società che deve salvaguardare il suo capitale.

Certo capiamo le difficoltà psicologiche del rumeno e, finchè sarà un giocatore della Fiorentina, sportivamente va aiutato e moralmente va lasciato tranquillo.

Ma non parliamo di compassione, per favore.

La compassione va dedicata alle persone che veramente ne hanno bisogno.





Perchè al Chelsea non conviene il pugno di ferro

29 08 2009

Fulmine a ciel sereno in casa viola.

Nessuno se lo aspettava, tantomeno i tifosi.

Il Chelsea forte della sentenza a suo favore nella causa contro Adrian Mutu, ha esercitato i suoi diritti civili e amministrativi e ha formalizzato la sua richiesta di risarcimento.

La data di scadenza è ancora oscura, cè chi dice il 31 agosto, chi il 15 settembre, ma poco importa. Se queste voci (perchè dalla società non hanno fatto ancora sapere nulla di ufficiale) si dimostreranno vere la carriera di Mutu è a un bivio, e con lei la stagione della Fiorentina.

Intendiamoci, nel 2004 Mutu ha fatto una bella bischerata, ed in un certo senso è pure giusto che paghi i conti con la giustizia.

E intendiamoci anche che il Chelsea non è una società di mostri ma ha chiesto soltanto quello che gli spetta come avrebbe fatto qualsiasi altra società vedendosi penalizzata dagli errori di un suo tesserato.

Inoltre, di cause del genere nel mondo del lavoro “normale” ce ne sono a migliaia e molte terminano in questo modo, ma qui la portata mediatica e soprattutto l’enormità della cifra fanno sicuramente scalpore.

Ma perchè al Chelsea potrebbe non convenire forzare i tempi ?

Mutu, all’apice della sua carriera si rivela, in quanto giocatore di calcio, una macchina che produce denaro soltanto se gioca e segna. A rigor di logica al Chelsea converrebbe patteggiare un risarcimento “scontato” magari del 25-30% con un pagamento diluito nel tempo. Il giocatore romeno infatti, potrebbe avere ancora 2 o 3 anni ad alto livello o magari giocare in paesi esotici con un mega ingaggio; questo potrebbe dar modo a Mutu di terminare tranquillamente la carriera con entrate molto elevate e al Chelsea di incassare in 3-5 anni la cifra a suo credito.

Questa dovrebbe essere l’ipotesi e la via più intelligentemente percorribile per entrambe le parti.

Ma se invece alla società londinese non interessa incassare i soldi che a loro spettano ma intende farsi invece paladina di una “guerra morale” contro i giocatori di calcio, allora le cose cambiano.

Potrebbe innescarsi un terribile braccio di ferro che, oltre all’interruzione della carriera del giocatore romeno, vedrebbero aumentare per il Chelsea le difficoltà per l’incasso di quella cifra mostruosa.

Sinceramente non sappiamo a quanto ammonti il patrimonio personale di Mutu e poco ce ne importa. Il giocatore pagherà per il suo errore com’è giusto che accada, anche se rovinargli la carriera è assolutamente ingiusto. Con il pagamento di quanto deve (anche se fatto diluito nel tempo) salderebbe il suo debito con il Chelsea ma avrebbe cmq il diritto di continuare a giocare.

Ripetiamo, al Chelsea converebbe transare ma è difficile sapere cosa passa nella testa dei dirigenti inglesi.

Ci dispiace soprattutto per la Fiorentina e per i suoi tifosi che non vedono, mai e poi mai, una stagione tranquilla senza amare sorprese.

Forse quello strano dietrofront sul tesoretto da spendere si spiega anche così. Ma perchè non dirlo? Pensano che i fiorentini siano così stupidi da non capire ? Capiamo il riserbo della società di fronte a questo evento; è segno di serietà e maturità. Ma da ora in poi, soprattutto gli abbonati, hanno diritto di sapere con chiarezza i dettagli di questa vicenda.

E domani arriva il Palermo.

Fossimo Prandelli faremmo giocare Mutu.

Assolutamente.