Altro che “Yellow Submarine” dei Beatles; oggi la musica appropriata sarebbe la Marcia Trionfale dell’Aida.
Mentre l’Inter arrancava in casa con il Rubin Kazan, una Fiorentina corsara espugnava l’Anfield Road. Se non altro quelli della nostra generazione (visto che non hanno avuto la possibilità, per ora, di vedere uno scudetto viola) almeno si consoleranno potendo raccontare di aver visto espugnare Wembley e Anfield Road.
Tecnicamente non c’è molto da dire se non evidenziare i grandi progressi di Montolivo, lo straordinario periodo di forma di Gilardino e l’ottima prestazione di De Silvestri, oltre che della difesa intera. Quello che ha colpito maggiormente è stata la personalità con cui la squadra è andata a giocare in uno dei templi del calcio. E’ anche vero che il Liverpool con altre motivazioni sarebbe stato un osso incredibilmente duro ma intanto prendiamoci questo meritatissimo primo posto in classifica…senza se e senza ma…e che nessuno venga a dire che il girone della Fiorentina era uno dei più facili perchè quelli di Milan e Juve non erano sicuramente più difficili del nostro.
Intanto godiamo…e godiamoci queste mesate fino a febbraio…passeggiando amabilmente sull’orgoglio dei tifosi della Rubentus…
e da domani massima concentrazione sul Chievo perchè nei prox tre mesi bisogna pensare a consolidare il 5-6 posto in campionato per poi lanciare la volata finale verso aprile maggio.
Una Fiorentina acciaccata vince abbastanza facilmente per 5-2 contro il Debrecen con goal di Mutu, Dainelli, Montolivo, Marchionni al quarto goal in 3 gare e Gilardino.contro il Debrecen. In partenza mancano per infortunio Frey e Jovetic ma anche Gamberini e Mutu, seppur partendo titolari, non sono nelle migliori condizioni fisiche e proprio il centrale ex bolognese deve presto abbandonare il campo per un infortunio muscolare. A tal proposito domenica a Udine Dainelli è squalificato e si preannuncia una difesa inedita con Natali e Kroldrup.
Il Mister Prandelli attua anche un turnover a centrocampo, alternando, un tempo ciascuno i due soliti titolari Zanetti e Montolivo. 90 minuti invece ancora una volta per Gilardino. Sinceramente non capiamo fino in fondo il motivo per cui non vengano mai risparmiati delle manciate di minuti all’attaccante biellese. Anche ieri sera, dopo aver segnato il suo personale gol e con ancora una sostituzione da fare si poteva farlo uscire…ma questi sono dettagli e noi ci fidiamo in pieno del nostro condottiero.
Ci rituffiamo adesso nel campionato. Domenica a Udine bisognerà vedere chi possiamo recuperare dal punto di vista fisico. Intanto continuiamo a goderci questa bellissima avventura chiamata Champions.
Il Lione si è qualificato al 90 pareggiando 1-1 contro il Liverpool. Adesso abbiamo 5 punti di vantaggio sui Reds con 2 partite da giocare. Una vittoria contro i francesi, ci proietterebbe agli ottavi di finale, mentre un pareggio contro gli stessi ci vedrebbe costretti ad andare ad Anfield giocando per il pareggio o per la sconfitta di misura (avendo vinto in casa 2-0).
Inauguriamo una nuova rubrica con i voti sul weekend calcistico:
voto 10:
alla gradinata nord del Genoa. La squadra perde 0-5 in casa ma la curva non smette mai di sostenere i propri giocatori. A fine gara invita la squadra sotto la curva e li applaude. Immensi.
Voto 8:
si presenta in sala stampa e dichiara “L’unico a non vedere il rigore su Pazzini è stato l’arbitro. Anche quello di Diakitè nel finale su Ziegler era netto, così come quello che non ci hanno concesso contro il Parma. Stiano tranquilli, noi non vogliamo vincere lo scudetto! ”
Alla Samp (come del resto alla Fiorentina) nelle ultime 2 partite sono stati sottratti 4 punti.
Della serie…guai ad avvicinarsi al vertice.
Voto 7:
alla squadra Viola. Spesso sottotono in casa delle grandi, sabato è riuscita a mettere sotto la Juve. Solo la sfortuna e Rizzoli hanno impedito di vincere la gara.
Voto 4:
All’arbitro di Sunderland-Liverpool che convalida un goal fatto dai padroni di casa grazie al pallone che colpisce un palloncino che ne devia la traiettoria. E Reina…che segue il palloncino!
Voto 1:
A Buffon. Non bastavano passatine e fascie varie. Nelle ultime partite si è presentato in campo con delle forcine. Inguardabile!
Non so se esiste la partita perfetta ma so che, se esiste, il primo tempo di ieri dei Viola ne era la rappresentazione. Passaggi corti, pressing a tutto campo e, mancando Gila, palla a terra. Grandi!
Non mi sento di dare delle pagelle individuali perché ieri sera nessuno è sceso sotto il 7. La difesa ha retto bene l’attacco dei Reds. Dainelli ha forse disputato la sua migliore partita da quando è a Firenze. Il centrocampo è stato determinante con uno Zanetti stratosferico e anche l’inedito attacco ha creato non poche difficoltà alla difesa inglese con Mutu e Jovetic che si alternavano nel ruolo di prima punta non dando quindi punti di riferimento. Proprio il talento Montenegrino è stato l’artefice della vittoria con la sua prima doppietta in Champions League. E’ proprio in queste difficili partite che si vede se un ragazzo (ricordiamo che ancora non ha compiuto 20 anni) ha la stoffa del campione. Nessuna emozione, nessun timore reverenziale. Jovetic è esploso.
Un’ultima annotazione va anche al Franchi. Stupendo ieri sera per tutti i 95 minuti. Non un attimo di tregua e, finalmente, pieno come non si vedeva da molto…troppo…tempo.
Adesso il calendario ci propone la doppia sfida con il Debreceni. Se dovessimo fare 6 punti possiamo anche sperare di passare il turno approfittando del doppio scontro fra Liverpool e Lione. Viviamo comunque questa Champions con serenità e senza pretese ricordando sempre che l’obbiettivo principale è il campionato.
Finalmente le acque si sono calmate; le parole di Diego Della Valle (tutto un altro spessore e personalità rispetto al fratello) sono servite per rasserenare l’ambiente. Ora ragionevolmente si può pensare al calcio giocato.
Osservando le statistiche della classifica di Serie A ci si rende conto che la Fiorentina è (in ottima compagnia) la difesa meno battuta del campionato e, senza la batosta all’Olimpico, sarebbe di gran lunga la migliore.
E allora perchè tanti dubbi sulle qualità del reparto ?
La risposta è semplice: perchè non ci sono nomi altisonanti ma solo buoni giocatori. Non ci sono i Nesta, i Cannavaro, i Chiellini…fortemente sopravvalutati ma sempre agli onori delle cronache. Ma ci sono invece giocatori che però rendono al 100% delle loro possibilità e forniscono quindi una prova d’insieme spesso molto concreta.
Guardiamo le statistiche degli ultimi 4 campionati:
2006-2007: MIGLIORE DIFESA CON 31 RETI SUBITE
2007-2008: 4 DIFESA CON 39 RETI SUBITE
2008-2009: 4 DIFESA CON 39 RETI SUBITE
2009-2010: attualmente migliore difesa del campionato
I numeri parlano da soli.
I vari Gamberini, Dainelli, Kroldrup, senza dimenticare Ujfalusi, non saranno esteticamente e tecnicamente da paragonare a Beckenbaur ma la solidità di questo reparto è un dato di fatto. Quest’anno se qualche pecca dovessi trovarla la cercherei in mezzo al campo, non foss’altro per la scarsità tecnica dei ricambi.
Pensiamo al Liverpool.
A occhio potrebbero bastare 10 punti: 6 con il Debrecen, 3 con il Lione, 1 stasera.
In caso di pareggio a Firenze e contemporaneo pareggio del Lione (improbabile) la serata non sarebbe totalemente negativa.
La parola al campo.
Dopo 364 giorni siamo tornati a Lione per l’esordio in Champions. Alla lettura delle formazioni ci sono sorte 2 domande: Mutu: non era meglio risparmiarlo per il campionato, primo vero obbiettivo della Fiorentina? Pasqual: cosa ha fatto di male per non giocare nemmeno un minuto di Champions? . Ricordiamo che l’anno scorso non era nemmeno in lista.
Per quanto riguarda la partita nel primo tempo i gigliati hanno giocato veramente bene. Buon pressing, pochi spazi per i sempre “simpatici” transalpini e una giusta cattiveria che raramente avevamo visto nei Viola. Buone le prove di Dainelli, Comotto e Donadel. I giocatori sempre più bistrattati insomma.
A rovinare la splendida prova della Fiorentina ci pensato l’arbitro Vink al 46 del primo tempo quando ha espulso Gilardino reo di una presunta (ma mai data) gomitata ad un difensore francese. Questo episodio ha inevitabilmente compromesso il resto della gara. Nel secondo tempo ci siamo chiusi in difesa cercando di giocare di rimessa, anche se, senza una punta centrale che facesse da sponda o che tenesse palla, era quasi impossibile far salire la squadra. I ragazzi si erano comunque riorganizzati bene e il Lione non aveva avuto grosse occasioni, ma, con il passare dei minuti, è venuta meno anche la condizione fisica e al 76’ siamo capitolati con il goal decisivo di Pjanic. Dopo il goal non c’è stata più partita e il Lione ha legittimato il successo con almeno altre 4 clamorose occasioni. Una curiosità: vista l’impossibilità fisica di reagire…non era forse meglio effettuare anche una terza sostituzione? che, anche se non poteva risolvere la partita, avrebbe comunque dato una ventata di freschezza alla squadra.
Partiamo quindi con una sconfitta. Certamente il passaggio del turno non è l’obbiettivo principale dei Viola anche se il terzo posto è il minimo piazzamento richiesto.
Adesso tocca al Liverpool. Gilardino con ogni probabilità verrà squalificato per almeno 2 giornate e quindi, contro Gerrard e Fernando Torres toccherà a Castillo.
Come si dice a Firenze: che Dio ce la mandi buona!
3 partite…3 pareggi.
Questo l’esito dei primi test stagionali ufficiali per la Fiorentina.
Il risultato potrebbe apparire deludente ma a leggere meglio possiamo quantomeno essere se non soddisfatti almeno tranquilli.
Sì, perchè i 3 pareggi sono il frutto del doppio scontro con l’ostico Sporting Lisbona e della insidiosissima trasferta di Bologna. Non ultimo, ricordiamoci che in tutti e 3 gli incontri la Fiorentina era in svantaggio e ha saputo recuperare con una certa determinatezza ed autorità.
Le note positive sono venute dalla partenza lanciata di Vargas e Jovetic, dall’affidabilità di Gilardino e Mutu (che pure arranca ma a Bologna risulta determinante) e dai discreti inserimenti di Marchionni e Zanetti.
Le note negative vengono invece dalla ormai comprovata fragilità del centrocampo-difesa. A nostro avviso, non è possibile giustificare con il deficit tecnico della difesa (nemmeno troppo inferiore alle altre difese italiane) la causa dei goal subiti dalla Fiorentina in queste 3 partite. Il reparto difensivo infatti troppo spesso si trova in inferiorità numerica per le manchevolezze del centrocampo ahimè troppo sguarnito, vuoi perchè giocatori come Montolivo sono fuori forma, vuoi perchè la disposizione tattica “in itinere” della squadra non prevede al momento giocatori come Melo o Liverani. E questo potrebbe essere un grosso guaio. C’è il rischio che questa diventi una squadra che sa giocare soltanto a ritmi elevatissimi, sempre “on the run”, con il grosso difetto quindi di non saper gestire il possesso di palla, di non amministrare le partite in cui andrà in vantaggio, oltre al fatto di un elevatissimo dispendio di energie.
La difesa semmai deve stare attenta a non prendere goal ingenui come quello di Osvaldo. Eventualmente, e ci dispiace farlo, puntiamo il dito sulla scarsità tecnica di giocatori come Comotto e Gobbi, ma dobbiamo anche comunque prendere atto dell’affidabilità di giocatori quali Gamberini e Dainelli, decisivi anche nel ritorno con lo Sporting quando la squadra era in balia della melina portoghese.
Infine ci sono alcuni fantasmi che si aggirano al Franchi: Kuzmanovic, Santana, Natali, Pasqual…per non parlare di Nacho Castillo puro ectoplasma. Ma questi giocatori che fine hanno fatto? L’impressione è che, almeno i primi due, siano stati accantonati deliberatamente dallo staff tecnico viola (a questo punto con la complicità legittima dell’allenatore) in attesa di sapere se possa avvenire una cessione. Sicuramente Kuzmanovic e Santana le richieste ce l’hanno.
Mancano pochi giorni alla fine del calcio-mercato. Il terzino che mancava è stato acquistato (De Silvestri). Fino a qualche giorno fa puntavamo il dito su un centrale ma con il passare delle partite, ribadiamo, il problema pare essere in mezzo al campo. Il Presidente ADV comunque ha ribadito che la squadra è fatta. A questo punto, o Prandelli trova un modulo efficace che sfrutti in maniera incessante le fasce per alleggerire il lavoro dei centrocampisti, o arriveremo ad un punto della stagione in cui questo reparto andrà in cottura. Speriamo di sbagliarci.
La giornata di Domenica ci propone il match casalingo con il Palermo.
Come abbiamo scritto in altri post, il Palermo potrebbe essere una delle nostre concorrenti per il 4 posto. Arriva a Firenze forte della fortunata vittoria con il Napoli, gasatissimo dal suo allenatore Zenga, e conscio che la Fiorentina è stanca dopo il tour de force di Champions.
A rischio di essere blasfemi possiamo affermare che, dobbiamo sicuramente provare a vincere questa partita perchè sulle partite al Franchi sono stati costruiti i bei campionati degli anni scorsi, ma se all’80’ la partita non dovesse essere sbloccata o fosse diretta verso un comodo pareggio fossi Prandelli ci penserei su. Una sconfitta interna con una diretta concorrente sarebbe incredibilmente deleteria. Alla 2nda di campionato non è il momento di fare i calcoli ma l’ambiente fiorentino quest’anno è troppo nervoso (vedasi i fischi beceri alla fine del 1t contro lo Sporting) e non vorremmo che la squadra e l’allenatore si facessero influenzare da questo clima.
E veniamo alla Champions League.
Non definirei “benevolo” il sorteggio ma nemmeno terrificante.
Il Liverpool è forte, fortissimo ad Anfield Road, ma non è più la squadra di 3 o 4 anni fa che faceva incetta di trofei, anche se l’esperienza UEFA di 2 anni fa con l’Everton ci fa temere che la Fiorentina soffra molto questi stadi catino, e Benitez è un marpione a cui certi particolari non sfuggono; servirà un’impresa.
Il sorteggio ci ha riproposto il Lione. Senza Benzema sarebbe dovuto essere un Lione ridimensionato ma l’inizio del campionato francese ci mostra una squadra tutt’altro che indebolita in attacco. Sulla carta è l’avversario su cui dobbiamo fare la corsa.
Infine il Debrecen. Non sappiamo molto di questa squadra ed il calcio ungherese è in crisi da molti anni ma sarà bene non prendere sottogamba questa trasferta perchè perdere punti con il Debrecen potrebbe voler dire giocarsi la qualificazione.
Essendo il secondo anno consecutivo che questa squadra partecipa alla Champions e visto l’attuale tasso tecnico, non di second’ordine, abbiamo l’obbligo di provare a guadagnarci il secondo posto anche perchè il girone dovrebbe essere molto equilibrato e nonostante le parole di Andrea Della Valle anche il Liverpool deve stare molto attento.
Non possiamo chiucere questo post senza aver parlato del tanto amato/vituperato Corvino.
Ieri c’è stata l’ennesima conferenza stampa. A memoria non ricordiamo una così grande quantità di interventi del direttore sportivo in così pochi giorni.
Il buon Pantaleo ha un grosso difetto: soffre di permalosite acuta.
E’ stato lui a dire qualche settimana fa che i soldi di Melo sarebbero stati reinvestiti, salvo ora dirci che verranno utilizzati per la campagna acquisti di Gennaio. (!) E’ lui che fa e che disfa gli argomenti ad ogni intervista. Non può arrabbiarsi ogni qualvolta un giornalista gli fa una domanda di mercato o se i tifosi si augurano una squadra più forte.
A spanna (e i conti li sappiamo fare) il mercato della Fiorentina è in attivo e non di poco. Con le cessioni di Melo e Semioli sono stati incassati 30 mln di euro, cifra tutt’altro che fuoriuscita per il mercato in entrata. Bene diciamo noi, meglio una società sana che una indebitata, ma allora perchè non parlare chiaro invece di rilasciare sempre interviste vaghe e melliflue, salvo poi vantarsi come ieri degli acquisti di Di Tacchio e Castillo. Bisogna dare atto a Corvino che anche Jovetic, colui che ora sembra sul punto di sbocciare definitivamente, è stato da lui voluto fortemente, ma dobbiamo anche ricordarci dei “bidoni” che abbiamo visto in questi 4 anni a Firenze: Da Costa, Vandenborre, Lupoli, Able, Mazuch, etc…che ci erano stati spacciati per campioni in erba. Corvino si deve abituare agli elogi (e sono tanti) che gli arrivano quando prende Mutu, Gilardino, Marchionni, Jovetic o quando fa l’affarone della vita vendendo Melo a quelle cifre, ma deve anche saper prendersi le critiche quando ci viene propinato un giocatore non all’altezza. Tutto qui. A noi non serve un direttore sportivo santone ma un professionista serio e preparato come si è dimostrato essere Corvino quando non è ai microfoni.
E comunque questa sua improvvisa loquacità mediatica, apparte i simpatici strafalcioni grammaticali del suo linguaggio, ci piace poco come strategia di comunicazione. Non è stato forse sempre uno dei punti di forza della Fiorentina chiaccherare poco e lavorare molto? Perchè quest’anno questa improvvisa voglia di fare queste conferenze fiume ?
Insomma, meno chiacchere e più calcio.
Per ora evitiamo ancora di affrontare la querelle sulla cittadella viola perchè siamo di fronte ad una partita a scacchi fra Società e Comune di Firenze, dove, tra politica, procure che indagano, terreni presunti, lottizzazioni e progetti fantascientifici, siamo abbastanza stufi di sentire lamentele a destra e manca. E’ chiaro che al momento i rapporti tra Comune e Società non siano così idilliaci anche perchè giustamente il neosindaco Renzi vuol capire quali siano le reali intenzioni dei Della Valle sulla costruzione di questa fantomatica cittadella.
E poi perchè non potenziare l’area di Campo di Marte e fare una cittadella sportiva in questa parte della città, con aree polifunzionali da utilizzare anche in funzione scolastico sportiva. La storiella che gli abitanti di questo quartiere odiano lo stadio è pura leggenda. Ci sono persone che abitano a Campo di Marte da 50 anni a cui la partita non da nessun fastidio. In fondo c’è già lo Stadio di Atletica, gli impianti del Cus Firenze Rugby e siamo sicuri che il Franchi non è adeguato ? Con la diffusione del calcio in TV sarà sempre più difficile portare allo stadio 50,000 persone e allora perchè non riammodernare il vecchio Comunale e radere al suolo i campini, ricostruendo un mega impianto pro-Fiorentina ?
Diverso è il discorso del manto erboso del Franchi, ma anche qui la polemica di Mencucci è stata esagerata; anche lui comincia ad avere il difetto di “troppa chiacchera”. Il Comune deve sempre fare in modo che il manto su cui gioca la Fiorentina sia sempre perfetto ma ricordiamoci anche che sono 2 mesi che su Firenze non casca una goccia e l’estate è stata torridissima. Per cui un po’ di calma, annaffiamo il Franchi e fine delle sterili polemiche.
Con tutta questa carne al fuoco, pensate per un attimo se l’allenatore della Fiorentina fosse un tipo come Mourinho, Zenga o magari Mancini?
Meno male che la pacatezza e la serietà di Prandelli riporta la serenità in tutto l’ambiente che, forse per colpa del caldo, è già troppo in ebollizione.
Saluti.