Due partite con l’Inter. La prima sabato di campionato e la seconda il martedi successivo per il ritorno di semifinale di Coppa Italia. Logica vuole che il massimo sforzo la Fiorentina lo compirà il 13 Aprile. Un successo nella semifinale di Coppa, infatti, garantirebbe al 99% l’accesso alla prossima Europa League. Ciò nonostante c’è chi si permette di fare della facile ironia sulle prossime sfide contro i nerazzurri, e la cosa più buffa è che gli artefici di questi dileggi sono i romanisti. Si i romanisti… quelli che ci mandarono in serie B pareggiando l’ultima giornata in casa contro l’Udinese terzultima in classifica. Partita strana quella: segnò per l’Udinese Desideri (ex romanista) e Carnevale (allora alla Roma) sbagliò un goal a porta vuota salvo poi, qualche settimana più tardi passare proprio all’Udinese. E’ proprio il caso di dire da che pulpito viene la predica…
Riportiamo per intero l’articolo comparso su “Il Romanista” (http://www.ilromanista.it/?section=news&id=20057):
TONINO CAGNUCCI
Ora, non si tratta di ricordare che Diego Della Valle è un tifoso dell’Inter (cosa che qua non stiamo facendo) ma di capire una frase che il suo allenatore, Cesare Prandelli, ha detto dopo il pareggio della loro Fiorentina a Parma. Questa: «Abbiamo la partita di Coppa Italia contro l’Inter che diventa per noi veramente importante. Abbiamo ancora la possibilità di restare agganciati a una posizione per l’Europa attraverso la Coppa Italia». Era sabato pomeriggio, il passerotto non se n’era ancora andato via; il passerotto della Viola è un posto in Europa, possibilmente l’Europa da Champions. Il sabato sera sarebbe stato addirittura senza febbre per la Fiorentina viste le sconfitte del Palermo e della Juve, insomma a 6 punti dal quarto posto e a meno per andare in Uefa, perché indicare nella Coppa Italia l’unica via per tornare “internazionali”?
Il fatto è che certe maledette malelingue (il titolo di una splendida canzone di un poeta come Ivan Graziani), non si sa perché, stanno mettendo in giro la voce che la Fiorentina potrebbe – potrebbe – non dare l’anima sabato sera contro l’Inter in campionato per magari cercare un tornaconto – finanche inconscio – nella gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia che si giocherà proprio al Franchi il 13 aprile (1-0 nell’andata di San Siro). Ma ti pare? Ma poi ti pare che succede con una squadra sempre integerrima come l’Inter uscita bella e pulita dalle Inter-cettazioni di Calciopoli con tanto di spilletta da far vedere a tutti? Però il fatto rimane, ed è un mistero persino matematico.
Prandelli nasconde un segreto da Beautiful mind: è convinto di qualificarsi per la finale di Coppa Italia più di quanto lo sia di battere l’Inter sabato anche se nel ritorno coi nerazzurri dovrà farlo con almeno due gol di scarto. Viene in mente una splendida battuta di Febbre a 90. «Per vincere 2-0 prima devi segnare il primo». Per Prandelli non è così: è più facile battere l’Inter il 13 aprile 2-0, o magari anche 52 a 1, piuttosto che vincere anche di autorete sabato. Com’è possibile?
Forse quelle malelingue non sono così maledette? Ma ti pare che ci sono state partite strane in questo campionato? Qualcuno ha parlato del secondo tempo tra Inter e Samp finito niente a niente anche se la Samp giocava con due uomini in più. Ma ti pare? Ma davvero prima di Inter-Sampdoria del 2005 Bergamo ha detto a Facchetti: «È una sfida che vedrai la vinciamo insieme»? Sicuramente no. Qui siamo tutti garantisti, fino a prova contraria siamo tutti innocenti. Ci mancherebbe altro. Però per evitare qualsiasi equivoco Prandelli tenga i telefoni spenti. Così magari non lo chiama Della Valle.