Un mostro di simpatia non è mai stato, nè da calciatore nè da allenatore. Dei suoi proclami “vinciamo di qua, vinciamo di là” ne facciamo volentieri anche a meno.
Oggi è uscita un’intervista all’allenatore gigliato dove afferma che sarebbe difficile dire di no ad un’eventuale chiamata della juve.
Caro Sinisa, noi siamo per la maglia e difendiamo a spada tratta chi indossa la nostra, gloriosa, casacca perchè quella divisa viola non è una maglia ma è un’intera tifoseria è una città è FIRENZE! Non pretendiamo che tu aspiri, un giorno, ad allenare un’altra squadra ma ci sono dei momenti in cui è meglio stare zitti. Zitti e lavorare. Lavorare e portare risultati. Dopo…si può dire quello che si vuole.
Questa una parte dell’intervista tratta da Tuttosport:
Lei ha ribadito pochi giorni fa: per il mio passato mai potrei allenare Milan e Roma mentre verso la Juve non sento particolare rivalità.
«L’ho detto e lo confermo. Per me sfidare la Juve non è un derby».
Quindi se in futuro la chiamassero direbbe sì?
«Chi non vorrebbe da giocatore ma anche da allenatore lavorare alla Juve? Ma sia chiaro, non intendo mancare di rispetto a Del Neri né alla Fiorentina e ai tifosi. Aggiungo che mai sarei andato alla Juve di Moggi. Questa invece è tutta un’altra cosa. Mi piace il suo presidente, mi piacciono Marotta e Paratici, eppoi c’è Nedved. Sono molto contento del suo ritorno, la persona giusta al posto giusto, un uomo di grande spessore, di grande personalità, darà tanto, sarà un valore aggiunto per la società. Mi pare insomma che stia tornando la Juve per bene di qualche anno fa».
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