Devo essere sincero. Commentare le gare della Fiorentina di questa stagione mi stà creando più di un grattacapo: come fare ad essere ogni volta originali se poi gli aggettivi per descriverle sono sempre i soliti due?! Lente e noiose, noiose e lente. Non ci sono (o non trovo) sinonimi che renderebbero altrettanto bene.
Anche col Cesena, anche dopo la sconfitta di Roma da riscattare e anche difronte al proprio pubblico, l’atteggiamento dei viola non cambia di una virgola. Come col Chievo è un episodio a decidere la gara e a regalarci i 3 punti vitali. La firma la mette ancora una volta (la quinta quest’anno) Alberto Gilardino con una girata di sinistro da campione, quello che, per nostra fortuna, stà tornando ad essere il centravanti di Biella. Il resto è davvero poca cosa. Il tutto si riflette inevitabilmente sullo stadio, sempre più vuoto e silenzioso: diventa così “normale” vedere tra gli spalti chi studia attentamente un libro di scuola guida o chi fa stretching per difendesi dall’umidità della sera…
Tra le “non novità” c’è da annotare l’ennesimo infortunio in casa viola, stavolta occorso a Mutu e che probabilmente costringerà il Fenomeno a restare fuori un altro mesetto. E allora giù altre critiche a Sinisa, colpevole secondo molti di aver esagerato nell’impiego del rumeno dopo il suo rientro dalla squalifica. Quanto siano giustificate anche queste non lo saprei dire ma bisogna pure ammettere che stà diventando fin troppo facile dare contro al tecnico serbo. Per il bene della Fiorentina forse sarebbe meglio tapparsi ancora il naso e buttare giù. Adesso ci attende la doppia trasferta con Milan e Juventus: chissà che partire così svantaggiati nei pronostici non possa regalarci finalmente anche qualche soddisfazione.
La speranza, si sa, è l’ultima a morire!
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