Con un bel salto carpiato all’indietro rispetto a due settimane fa, per gioco, idee ed impegno, la Fiorentina di Mihajlovic cicca la prima trasferta stagionale sul campo del neo promosso Lecce. E stavolta neanche l’evidente errore del guardalinee di turno (2 in 2 gare, che media!) e le solite assenze riescono a dare una giustificazione soddisfacente ad un risultato, alla vigilia, quantomeno inaspettato.
La rete di Di Michele dopo appena 9 minuti, nata in verità casualmente da un goffo e sfortunato intervento di Montolivo sugli sviluppi di un calcio piazzato, ha purtroppo evidenziato nella squadra viola un’approssimativa intesa fra i reparti, spesso troppo distanti, e una non perfetta condizione di alcuni singoli, necessaria, come sappiamo per recente esperienza, per supportare questo tipo di modulo. E così fra la scarsa lucidità in regia di Montolivo e D’Agostino ed i testardi e infruttuosi dribbling di Cerci, la gara di oggi è scivolata via con poche, pochissime occasioni da rete per i viola. Tra queste, ovvero tra l’uscita tempestiva di Rosati sui piedi di Gilardino e il colpo di testa a lato di Ljajic, c’è in realtà anche una rete, segnata in tuffo del sempre generoso Kroldrup. Ma l’urlo del danese è stato ricacciato subito in gola insieme al nostro dalla bandierina alzata a sproposito dall’assistente di Orsato, giusto per far capire meglio una volta di più quanto questa domenica vada rapidamente archiviata nello scatolone “brutti ricordi”.
I risultati e le prestazioni delle altre pretendenti per un piazzamento europeo aiutano per fortuna ad alleviare il sapore amaro rimasto in bocca e a pazientare ancora un pò. Perché infondo è lecito sbagliare, specie se dopo pochi mesi dal cambio della guida tecnica. L’importante sarà non perseverare, magari già da sabato prossimo!
Carissimo,
la partita persa contro il Lecce ha evidenziato notevoli problemi: il piu’ grave e’ lo scollamento fra le idee dell’allenatore (spirito battagliero, pressing, velocita’) e la prestazione (sconcertante) dei singoli.
Siamo del tutto sicuri che i calciatori siano in sintonia con il Miha?
La prossima partita con la Lazio potrebbe essere gia’ decisiva per capire se il “gruppo” ha accettato o meno l’attuale Mister (moduli tattici e calci nel sedere compresi).
Vedremo…
Verissimo e detto in tutta sincerità non credo neanche che l’atteggiamento di Mihajlovic del dopo gara sia d’aiuto. Il serbo deve capire in fretta che qui non ci sono i giocatori di Bologna o Catania e che simili esternazioni, anche se a ragione, devono comunque restare all’interno dello spogliatoio. Le potenzialità ci sono tutte e le conosciamo ma sono convinto che tutto dipenderà da come saprà capire e prendere per mano questa squadra,